Coronavirus, dopo 115 giorni tra ricovero e isolamento e 28 tamponi, riabbraccia moglie e figli

Ha combattuto contro il Covid per mesi e dopo 115 giorni è potuto tornare a casa. E' la storia di Marco Carrara (raccontata dall'Eco di Bergamo) che a 43 anni è stato costretto ad una interminabile sfida contro il Coronavirus. Giovedì 20 agosto ha potuto riabbracciare la moglie Simona e i suoi figli Matteo e Gianluca con cui vive ad Albino, comune con meno di 20mila residenti, in provincia di Bergamo.
Viene ricoverato il 31 marzo all'ospedale Giovanni XXIII, dopo la morte del padre Valerio. Un mese e mezzo di ricovero, poi altri trenta giorni alla clinica San Francesco. Le sue condizioni peggiorano di nuovo e torna all'ospedale. L'8 giugno comincia la riabilitazione alla Fondazione Piccinelli e finalmente il 24 luglio viene dimesso. Ma il tampone è ancora positivo e quindi non può tornare a casa. Quasi un altro mese di isolamento, nell'abitazione del padre che non c'è più. Il 20 agosto, dopo 28 tamponi e 115 giorni, ha potuto stringere di nuovo suoi cari mentre le campane del paese suonavano a festa.